Nasce dalla mia idea di tenere un ricordo dei dolci che nel tempo ho imparato a preparare dal giorno in cui mi è stata diagnosticata la celiachia

Già prima di quel tempo avevo una “leggera”passione per la cucina e la pasticceria in particolare che poi si è accentuata con l’arrivo della celiachia
Frequentai così il mio primo corso di pasticceria senza glutine AMATORIALE e ricordo come fosse ieri che imparai a preparare la crema pasticcera e la pasta choux così ad ogni ricorrenza o evento riproponevo bignè con crema pasticcera bagnati nel cioccolato e decorati con panna.
Dopo un po’ di tempo i miei commensali (per lo più i miei familiari) iniziarono a manifestare una certa insofferenza verso questo ormai scontato dolce (e come dargli torto?) …Una domenica mio figlio con un filo di voce (forse per non farmi dispiacere…? ) disse: ”mamma ma puoi frequentare un altro corso di pasticceria così impari a fare qualche altro dolce? ” Fu la fine di una illusione…e l’inizio di un viaggio nel mondo delle ricette, delle farine, dei libri di pasticceria senza glutine, dei blog di pasticceria.
Mossa dalla curiosità e anche dalla necessità (perché l’alternativa era quella di accontentarsi di ciò che trovavo in commercio) iniziai così a riprodurre le varie ricette che trovavo e a modificarle secondo i miei gusti.Sperimentavo sia i vari mix di farine che trovavo in commercio sia le farine naturalmente prive di glutine al fine di ottenere un risultato il più possibile vicino al mio ricordo dei dolci glutinosi.
Tanti sono stati i tentativi falliti, tanti i pacchi di farina consumati prima di riuscire ad ottenere qualcosa di commestibile.
Ogni “orrore” lo annotavo accanto alle ricette per non ripeterlo e per migliorarne il gusto e la presentazione al tentativo successivo.
Devo anche dire che molte sono state le cavie che si sono succedute negli anni…a loro spettava l’arduo compito di dare un giudizio in merito all’ esperimento di turno.
Chi più attendibile chi meno …tutti mi hanno aiutato a capire cosa migliorare .
Ricordo ad esempio una volta il mio primo figlio che ad ogni assaggio di un dolce se non era ciocolattosissimo mi diceva sempre:”va bè ma’ puoi migliorare!” o il secondo figlio che usa come metro di misura la bontà del TIRAMISU’… più o meno buono!
E proprio la ricetta di questo dolce sarà la prima che scriverò in questa raccolta di ricette e pillole di vita di una “felicementeceliaca” !


